Ho scritto questo testo con il mio grande amico PierLuigi Amietta. La nostra conoscenza è stata mediata da Giuseppe Pontiggia, che ha regalato a me un libro di PierLuigi (si occupava in quel tempo, per una grande società, di risorse umane) e a lui il mio “Comunicare a teatro”. Dopo pochi giorni ho ricevuto questo biglietto: “Cara signora, abbiamo scritto lo stesso libro. Mi farebbe piacere incontrarla”. Così è iniziata un’amicizia che ha dato vita a una ricerca condivisa sulla comunicazione e a un lavoro sperimentale sulla possibilità del corpo di comunicare gli atteggiamenti della mente. Quei mesi di studio con lui hanno acceso in me l’interesse per la semiotica, passione che ancora non mi lascia.