Nella mia vita professionale più che vedere, ascolto. E’ la mia capacità: ascoltare la voce, capire le ragioni della alterazione e riconoscere così, aiutata dall’immagine che raccolgo in visita, la strada più diretta per aiutare il paziente. E’ il libro che mi è costato di più, in fatica, elaborazione, impegno. Ho voluto avanzare una valida proposta per l’istituzione di una semantica vocale. Attraverso un’attenta analisi del fenomeno percettivo, il testo getta le basi per la formalizzazione di un vocabolario condivisibile che può garantire la collaborazione tra chi cura la voce e quanti ne fanno oggetto di arte, di ricerca estetica ed espressiva o semplicemente strumento di lavoro. Contiene un contributo di Franco Fussi al quale devo il capitolo sulla voce cantata e integrazioni e note sparse.