Con gli anni ho perso abilità, soprattutto motorie e sensoriali. Mi chiedo perché io non riesca, invecchiando, ad avvicinarmi al mio modello: maestro Yoda, diventando una di quelle sagge donnine che nel silenzio indicano la strada, offrendo brodo caldo.
Mi sono data due risposte.
La prima è che saggezza è sorella di prudenza e che le due spesso si divertono a scambiarsi i ruoli, travestendosi l’una coi panni dell’altra, così che sembra saggio colui che ha fatto tesoro dei fallimenti e se ne sta tranquillo per non rischiare ancora.
Questa è la risposta “retrospettiva”: l’errore non mi è maestro.
La seconda è che ho un animo non eroico (quello sì sarebbe bello!) quanto piuttosto temerario, perfetto solo per un adolescente. Questa è la risposta che punta lo sguardo all’orizzonte e che mi spinge sempre a camminare in avanti.