Non lasciate passare giorno senza studiare. Studiate ciò che vi incuriosisce e vi sorprende senza seguire l’utilità del momento.
Non chiudetevi nel vostro campo di interesse, altrimenti esso non si farà prateria ma rimarrà orto domestico.
Create legami tra ciò che giorno per giorno andate conoscendo. Costruite ponti tra i campi del sapere.
Siate architetti ordinatori della sapienza della vostra disciplina. Usate le categorie per organizzare biblioteche senza rimanere prigionieri dell’ordine che voi stessi avete creato.
Amate la vita nel suo disordine e nella sua contraddizione.
Presentatevi per ciò che avete studiato non per gli incarichi che ricoprite. Nello studio il vostro animo si è rafforzato, nell’esibizione del titolo è invece nascosta la radice della superbia.
Non affidatevi a chi vi insegna senza sorriso. Chi non prova gioia non la può trasmettere e senza gioia non si impara. Apprendete con entusiasmo e con entusiasmo restituite, insegnando senza avarizia.
Se tesaurizzate la scienza, lei vi punirà, facendo morire in voi il divertimento e la conoscenza diverrà lavoro obbligante.
Seguite coloro che insegnano per amore e non per denaro. In loro è la vera generosità. Cercate nello sguardo dei maestri affetto e gratitudine, perché è per merito vostro che essi si mantengono vivi. Per egoismo hanno cura di voi.
Godetevi il tempo fresco delle sere d’estate e il caldo della lettura accanto al fuoco. Il lavoro e il riposo.
Rispettate la vita, perché essa non vi appartiene, come non vi appartengono sapere e conoscenze.
Voi siete acqua che scorre. Bagnate le rive e fecondate i campi, cantando la canzone dei ruscelli di montagna, che senza angoscia vanno al grande fiume, certi che nell’unione raggiungeranno, con le altre correnti, il mare.