Caro babbo Natale, scusa il mio imbarazzo, non ho più l’età per scriverti una letterina ma non lo sto facendo per me. Ti scrivo a nome dei bambini che curo e che conosco. Ho per loro grandi progetti e vorrei il tuo aiuto.
Quest’anno, anche se ti parrà fuori moda, vorrei tu caricassi la tua slitta di giocattoli speciali. Te li elenco, così non li confondi con quelli virtuali, quelli in cui basta usare un dito e guardare.
Noi vogliamo metterci le mani nei giochi, la nostra fantasia corre più veloce se le cose hanno un colore, un sapore, un odore!
Portaci giochi veri, pesanti e leggeri, di legno, di stoffa e di cartone. Giochi che i più piccoli possano mettere in bocca e i più grandi possano usare nel gioco del “far finta”. Te lo ricordi?
Ci occorrono pentolini e piattini, come quelli della mamma ma più piccoli, bicchieri, tazzine da caffè, e posate ma di quelle che non tagliano.
Aggiungi frutta e verdura colorata per giocare al mercato. E, se te ne sono rimasti, ferri da stiro, scope e palette.
Alle bambine porta la bambola, mi raccomando, alle più buone culla e passeggino, ma a tutte vestitini per imparare a usare bottoni e lacci. Una spazzola non può mancare.
Ai più ingegnosi, utensili in gomma, cacciavite, martello, pinza. Macchinine e garage, per farle correre giù dalle rampe nella gara “vediamo quale va più lontano”.
Porta a tutti, e anche a me, ritagli di stoffa per travestirci da corsaro, vecchi cappelli salvati dai rifiuti. Diventeremo re e regine. Riempi il nostro baule di vestiti di carnevale usati perché il gioco “facciamo che io ero…” è il nostro preferito.
Quando arrivi la notte, dopo aver mangiato l’arancio e bevuto il latte che sempre ti lasciamo, metti nella credenza della mamma un bel sacco di farina. Con l’acqua diventa pasta di pane e a noi piace sporcarci le mani e lavorare la materia morbida.
Se ne hai ancora, aggiungi qualche colore a dita per i più piccoli e matite e pennarelli per tutti.
Tra noi ci sono artisti, porta una tastiera, un tamburello e nacchere.
Ma soprattutto non buttare i cartoni dei quali la tua casa è piena. Portacene qualcuno. Vogliamo farne un castello per nasconderci dentro. Non preoccuparti se è troppo piccolo, ne faremo una barca, ci siederemo al centro e con i cucchiai di legno della cucina navigheremo per la casa.