Lo svezzamento, con la raggiunta autonomia dal latte materno, è la tappa più importante dell’educazione orale del primo anno di vita. Fiducia, curiosità, attesa per le proposte del mondo esterno si giocano in poche settimane e il bambino trova nuovi orizzonti alla sua incessante esplorazione.Far accettare il nuovo cibo può però non essere facile, occorre agire con prudenza.
Meglio introdurre un alimento alla volta, per evitare intolleranze alimentari, e riproporre il nuovo cibo per qualche giorno, per abituare il piccolo all’inconsueto sapore. Non dimentichiamo poi che il latte materno è dolce e che il gusto va guidato con pazienza all’accettazione di ciò che appare tanto diverso dal nutrimento conosciuto e amato.
Non teniamo il piccolo in braccio per nutrirlo; preferendo sempre il contatto visivo. Accomodiamolo sul seggiolino, in posizione sollevata, all’altezza dei nostri occhi. Poniamoci di fronte con la nuova pappa, controlliamo la temperatura (deve essere simile a quella corporea); usiamo un cucchiaio non troppo grande, proponiamolo centralmente, davanti al viso del bambino. Avviciniamolo alle sue labbra, pronunciando la parola am (aprendo cioè bene la bocca nella a e richiudendola nella m ), tenendoci bene in vista, così che il piccolo possa imitarci. Introduciamo con calma il cucchiaino nella bocca e deponiamo il suo contenuto al centro della lingua, così che un movimento riflesso di innalzamento di questa verso il palato, produca lo spargersi del cibo nella zona mediana della bocca e permetta di assaporarlo bene.
Se il bambino tende a non richiudere le labbra, una volta tolto il cucchiaio, con il dito medio piegato posto sotto la mandibola e il pollice sul mento, chiudiamo dolcemente la bocca, mantenendola in questa posizione per qualche secondo. Non forziamo mai il gusto del bambino, ma aiutiamolo ad apprezzare il nuovo cibo con pazienza, festeggiamo i suoi successi con parole di incoraggiamento, mentre lo guardiamo sorridenti.