Il diabete è una patologia cronica caratterizzata dalla ridotta capacità del glucosio di penetrare nelle cellule, con la conseguenza di una sua presenza nel sangue a livelli maggiori della norma
La forma di diabete più comune è quella di tipo 2, a comparsa dalla quarta decade e a prevalenza famigliare. La diagnosi di questo tipo di diabete è solitamente occasionale poiché i sintomi sono a comparsa progressiva e, all’inizio, molto subdoli.
Il glucosio è un elemento essenziale alla vita cellulare, costituendone la principale fonte energetica.
Nonostante la sua carenza determini danni diffusi a tutti i tessuti dell’organismo, le problematiche maggiori sono legate alla vasculopatia, cioè alle conseguenze dei danni diretti subiti dai capillari e dalle arteriole.
Vasculopatia diabetica e voce
Anche i sintomi di interesse vocologico sono principalmente correlati ai danni che il diabete apporta ai piccoli vasi, restringendone il calibro e provocando la riduzione dell’irrorazione ematica dei tessuti.
Tre sonno gli aspetti di maggior interesse.
1. Riduzione dell’apporto ematico alla muscolatura sfinterica precapillare
I capillari dei tessuti erettili sono dotati di piccole strutture muscolari, vere e proprie valvole, che si comportano come regolatori di flusso. Quando si rilasciano il sangue penetra nel territorio a valle, aumentando il turgore dei tessuti.
La mucosa nasale, a livello delle piccole ossa chiamate turbinati, è dotata di plessi capillari cavernosi in grado di inondarsi di sangue al rilascio dello sfintere, così da aumentare il proprio volume, e di svuotarsi alla successiva attivazione, così da ritornare al volume di partenza.
E’ su questa caratteristica del territorio capillare che si basa la funzionalità respiratoria nasale. Con il cambiare del volume della mucosa si instaura una differenza pressoria tra cavità nasale e ambiente, l’aria viene richiamata dall’esterno e la presa aerea nasale si fa spontanea.
Nel soggetto diabetico, lo sfintere precapillare perde la propria capacità di regolazione e permane rilasciato. I tessuti a valle vengono infarciti di sangue, il volume della mucosa aumenta e con esso l’ostruzione.
Respirare spontaneamente con il naso diviene allora complesso e coricandosi la sera, con l’ulteriore aumento dell’apporto ematico dovuto alla posizione declive del capo, l’ostruzione può farsi serrata.
Le conseguenze per la voce sono quelle solite della presa aerea obbligatoria per via orale (essiccamento delle mucose, inalazione di aria non riscaldata e non umidificata) e quelle dei disturbi del sonno (affaticabilità diurna, russamento, ulteriore disidratazione mucosa).
2. Riduzione dell’apporto ematico alle cellule di Schwann
La cellula di Schwann costituisce il naturale involucro della fibra nervosa. La sua integrità è garanzia della velocità di trasmissione dell’impulso.
La riduzione di apporto ematico a questa cellula (per ostruzione dei capillari deputati alla sua irrorazione) ha come principale conseguenza una ridotta efficienza del sistema nervoso periferico.
La sensibilità è la funzione che per prima risente del degli effetti del danno cellulare. Nel soggetto diabetico compaiono parestesie (sensazioni distorte, vellichio faringeo, senso di corpo estraneo) nel distretto orale e del vocal tract e riduzione della propriocezione con difficoltà alla gestione degli atteggiamenti funzionali necessari alla corretta esecuzione artistica.
Anche la trasmissione dell’impulso motorio in discesa può alterarsi con conseguenze prevalentemente sulla intonazione e sulla messa in nota.
3. Effetti correlati alla disidratazione
Il diabete porta con sé una maggiore perdita di liquidi per aumento della quantità di urine.
Nel professionista vocale, che più di altri necessita di una idratazione accurata, questo può dare, per essiccamento delle mucose, maggior suscettibilità oro-faringea agli insulti ambientali (polvere, presenza di particolati, aria secca) e riduce le naturali difese verso le infezioni.
A questo si aggiunge, sempre per ridotta irrorazione della mucosa da vascolopatia diabetica, una minor funzionalità delle piccole ghiandole mucipare sparse nella mucosa che provvedono alla lubrificazione locale delle superfici, con ulteriore peggioramento del quadro.
Pur essendo una malattia molto diffuse non sempre le sue conseguenze vengono viste dalla prospettiva della professionalità artistica vocale.
Non è raro quindi che si possa incorrere in un equivoco diagnostico, soprattutto in quei pazienti che lamentano arsura faringea e senso di corpo estraneo o, più frequentemente, riferiscono riduzione nella capacità di “sentirsi” e di controllare gli atteggiamenti del vocal tract.