Penso alla medicina delle evidenze e alla sua pretesa di oggettività.Non si può essere osservatori "oggettivi" di un altro essere umano. Lo si può essere di un fenomeno naturale, di un oggetto appunto, non di una persona. Oggettività ha bisogno di cose misurabili, con...
riflessioni cliniche
Diario di una bambina disprassica
Nonostante io sia ritenuta un'esperta di disprassia orale, sono un soggetto disprassico e la sua forma orale, quella cioè che interessa le abilità della bocca, è l'unica che non ho. Se mi rompo mi aggiusterò Sin da piccola sono incappata in incidenti che mi hanno...
La sofferenza del disartrico
La privazione maggiore che subisce un soggetto disartrico non è la perdita di intelligibilità dello speech ma la impossibilità di esprimere le proprie emozioni attraverso la parola. Il contenuto della comunicazione orale non si limita a ciò che potremmo anche scrivere...
Pensieri clinici sulla disprassia orale
Una delle mie competenze più richieste è la valutazione della disprassia orale, per questa ragione ho potuto costruirmi un bagaglio clinico da integrare alle conoscenze dalle quali sono partita. Quando intendo "clinico" intendo frutto di quel chinarmi sul paziente e...
La voce come oggetto del conoscere
Ogni volta che ci proponiamo di valutare percettivamente una voce non ci comportiamo come un analizzatore acustico, cogliendone con uguale rilevanza ogni elemento, ma come un turista davanti a un quadro o a un paesaggio. Là dove il critico d'arte si ferma al...
Contro la vocologia esecutiva che non ama il silenzio
Vocologia esecutiva è il termine con il quale spontaneamente definisco le pratiche basate sul dare istruzioni al paziente disfonico e sul pretendere, a seguito di queste, comportamenti. Questo tipo di approccio terapeutico bypassa completamente la giustificazione al...
Ammalarsi di voce
Per capire i disagi che una disfonia grave può dare nella via quotidiana e la sofferenza che è in grado di generare occorre definire per prima cosa la voce. Definire qualcosa significa tracciarne i limiti, inscrivere l'oggetto in un territorio, così che esso possa...
Parla come mangi
Da sempre ho visto nella produzione di autostimolazioni orali e laringee da parte del lattante l'origine del linguaggio. Sono convinta infatti che la comunicazione nasce da una radice profonda, autoerotica, dalla ricerca cioè innanzitutto del piacere per sé (nelle...
No alla frase “poi vedremo”
Desta preoccupazione la facilità con la quale si rimanda la presa in carico di un bimbo portatore di grave o gravissimo disturbo del linguaggio. Più volte mi è capitato infatti di sentire di piccoli che non parlano e magari neppure vocalizzano in modo prosodicamente...
Le buone percezioni
Scegliere la vita è possibile se dalla vita si è stati scelti. Cioé se si è potuto sperimentare dai primordi della coscienza un mondo buono che ci ha accolti. Ad esso ci rimandiamo, nel ricordo o solo nella percezione ritrovata, ogni volta che la vita pare perdere di...
Dopare i cantanti? Riflessioni in tema di anabolizzanti e farmaci antifatica
Cantare è un’attività pesantissima, se al canto si aggiunge la danza, come accade nel musical, il professionista artistico può essere tentato più che in altre situazioni di farsi aiutare da farmaci sia per tollerare la fatica sia per aumentare la forza fisica....
Individualità e canto
Quando ascolto un cantante mi chiedo: quanto sta comunicando di proprio? Cioè quanto mi arriva, attraverso il suo modo di cantare, di ciò che lui è come persona e come artista? In nessun campo si corre il rischio di rinunciare a se stessi come nell'arte vocale....