Non impariamo a parlare per competenza logica né per desiderio di conoscenza. E' piuttosto vero il contrario, impariamo a parlare perché abbiamo conosciuto e, parlando, iniziamo ad applicare i fondamenti logici del pensiero: le categorie. L'uomo non viene portato come...
comunicazione
La funzione materna di mediazione del mondo
Perché una riflessione sulla funzione materna? Non è raro che una donna che partorisca passi da una situazione di protezione mediata da figure istituzionali, come l'ostetrica e il ginecologo, e parentali a una solitudine a due con il neonato. Esiste infatti un vuoto...
Gesti come parole-Gesti con le parole
Nella vita quotidiana utilizziamo il gesto come normale accompagnamento del linguaggio. Indichiamo, illustriamo, puntualizziamo. Usiamo gesti in ogni occasione comunicativa, alcuni dal significato complesso come: - gli iconici, rappresentativi dell'oggetto...
No alla frase “poi vedremo”
Desta preoccupazione la facilità con la quale si rimanda la presa in carico di un bimbo portatore di grave o gravissimo disturbo del linguaggio. Più volte mi è capitato infatti di sentire di piccoli che non parlano e magari neppure vocalizzano in modo prosodicamente...
Paziente o cliente?
Una cosa non riesco a sopportare della terminologia contemporanea: la associazione dei termini cliente e paziente in quella ambigua espressione "il cliente-paziente" tanto spesso usata. Le due parole non hanno nulla in comune. La prima, cliente, deriva dal latino e...
Quando il Co-Eating si chiamava “tutti a tavola!”
In situazioni routinarie il momento del pasto può non essere colto nella sua valenza di apprendimento privilegiato e di conoscenza del mondo e scambiato per un obbligo all'interno delle normali attività di accudimento. Se affrontato in una tale ottica il focus...
Le buone percezioni
Scegliere la vita è possibile se dalla vita si è stati scelti. Cioé se si è potuto sperimentare dai primordi della coscienza un mondo buono che ci ha accolti. Ad esso ci rimandiamo, nel ricordo o solo nella percezione ritrovata, ogni volta che la vita pare perdere di...
Il ritmo binario della comunicazione
Ogni comunicazione possiede una pulsazione. Quella vocale è determinata dalla durata relativa dei periodi di produzione (lunghezza della frase) e dei momenti di silenzio (pause di rifornimento respiratorio) di ciascun parlante. Chi ci ascolta viene facilitato nel...
Il buon parlatore
Una voce eufonica non presenta rumori, possiede una buona dinamica di intensità e di frequenza, gode di un buon timbro, non ha bisogno di sforzo e fatica per prodursi, è utilizzata prevalentemente in modalità di attacco dolce, dimostra un buon bilancio delle...
Il pianto del neonato
Il pianto nel neonato in buona salute è un’emissione vocale molto intensa, di frequenza variabile tra i 350 e i 450 Hz, spesso accompagnata da inspirazione rumorosa e caratterizzata, a volte, da dati percettivi che ne facilitano l’interpretazione, quali: qualità...
Curare con la voce
La voce della mamma è una delle prime fonti di piacere e rassicurazione per il bambino. Essa è nota sin dalla vita intrauterina e, con il battito cardiaco e i rumori legati alla respirazione materna e ai movimenti intestinali, ha costituito l'ambiente sonoro del...
L’arte di tenere in braccio
Sostenere e tenere tra le braccia il bambino può diventare un'occasione per permettergli di scoprire il mondo da un luogo protetto e rassicurante. Qui trovi qualche suggerimento su come fare. come tenere il bambino vantaggi per la mamma vantaggi per l bambino...